Il Maestro Paolo Coriani ci ha lasciato le seguenti considerazioni sul LucchiMeter:

«Da quando costruisco chitarre ho sempre cercato un modo per “tenere sotto controllo” quello che stavo facendo, per questo cercare di avere dati “certi” sulla qualità dei legnami utilizzati. Dati che non fossero solo risultato di un mio giudizio ma che avessero maggiore precisione delle mie “variabili“ capacità di giudizio. Dico sempre che un mio giudizio del lunedì mattina è certamente diverso da un mio giudizio del venerdì pomeriggio.

Proprio per questo dopo una selezione visiva ed empirica delle tavole armoniche per le mie chitarre, ho sempre effettuato delle misure della flessione delle tavole stesse, sottoposte a dei pesi costanti in costanti condizioni, un metodo di cui parla Daniel Frederich in un opuscolo pubblicato dall’IRCAM di Parigi alla fine degli anni ’70.

Da quando ho la possibilità di usare il LucchiMeter, in un primo momento ho affiancato il metodo di acquisizione dei dati fino allora usato alle nuove misure che il tester mi permetteva per verificarne la comparabilità e poi ho abbandonato il primo metodo, ripetendolo solo occasionalmente come taratura dei due sistemi, utilizzando solamente il tester.

La misura della velocità di propagazione del suono nel legno ha una stretta correlazione con le caratteristiche qualitative per l’abete delle tavole armoniche, soprattutto la velocità trasversale, come era soprattutto importante la misurazione della flessione trasversale della tavola armonica, verificate col metodo della flessione.

Trovo poi interessante la misurazione del dato della velocità del suono anche negli altri legni usati, per fondo e fasce e per il manico proprio per la certezza e ripetibilità dei dati.

Altro utilizzo per me importantissimo: io costruisco chitarre che non sono vere e proprie copie di chitarre storiche ma che io voglio si avvicinino al massimo alle caratteristiche sonore di quelle originali, e se può essere più o meno facile eseguire una decorazione presente nell’originale, ricostruire con le stesse forme e misure, più difficile è avere un giudizio certo sulla qualità dei legni usati nell’originale .

Posso vedere la tavola armonica di un originale ma non la posso “toccare”, “sentire” come potrei “toccare” e “sentire” una tavola nuova, battendola, sfregandola, flettendola sotto le mani.

Ecco che il LucchiMeter mi dà una informazione più precisa, con la possibilità di fare anche comparazioni su diversi strumenti, per verificare ad esempio quali margini di differenza di qualità può esserci tra diverse chitarre dello stesso autore o anche semplicemente e banalmente per cercare di utilizzare una tavola con le caratteristiche, misurate, certe, comparabili, più simili a quelle dell’originale.»

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